Gain Staging: Come Ottenere Un Mix Migliore E Con Livelli Sani

Gain Staging: Come Ottenere Un Mix Migliore E Con Livelli Sani

Ottenere un buon mix pulito e che pompi non è facile. Una buona gestione del guadagno ti ci farà arrivare.

Probabilmente l’hai sentito mille volte e da mille fonti: fai attenzione al tuo gain-staging! Devi lasciare spazio (headroom) quando stai mixando musica!

Ma cosa sono esattamente? C’è una quantità specifica di spazio necessario da “salvare”? Come puoi configurare la struttura del tuo gain per ottimizzarne la stabilità durante la fase di mix?

Speriamo che questa spiegazione rapida ti aiuti a capire esattamente cosa sono headroom e gain-staging e perché sono necessari, anche nel nuovo e spavaldo mondo del digitale.

COS’È IL GAIN STAGING?

Nei bei vecchi tempi della registrazione analogica esistevano due cose principali da considerare quando si trattava di registrare un segnale sano ma pulito:

  1. Rumore Di Fondo
  2. Headroom

Una buona gestione del guadagno era il modo per navigare a vista. Significava assicurarsi che la struttura del guadagno (gain) tra i dispositivi fosse impostata correttamente.

Ciò garantiva che ogni dispositivo nel percorso del segnale ricevesse un livello di segnale ottimale al suo ingresso e che passasse un livello di segnale altrettanto ottimale al dispositivo successivo della catena.

Il rumore di fondo (noise floor) è il rumore del percorso del segnale, compreso il mezzo di registrazione (in quei giorni era un nastro magnetico). L’obiettivo era mantenere il segnale il più alto possibile al fine di massimizzare il rapporto segnale / rumore.

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Questo significava che passaggi più silenziosi non sarebbero stati oscurati da un paio di “hiss” e altri rumori indesiderati.

L’unico problema era che mentre si tentava di mantenere il segnale al di sopra del livello del rumore di sottofondo, ci si sarebbe imbattuti in un’altra questione spinosa: il famoso headroom.

COSA SIGNIFICA HEADROOM E CHE COS’È?

Headroom è la quantità di spazio che il segnale audio ha prima che inizi a comprimere e distorcere.

Ogni mezzo di registrazione ha una quantità di spazio definita. Se si tenta di registrare un segnale più forte di quello che il mezzo è in grado di gestire, si taglieranno i picchi più alti della forma d’onda e le tue orecchie percepiranno i suddetti “tagli” come distorsioni.

Headroom nei circuiti analogici e registratori a nastro è una cosa graduale. Quando si spinge oltre un certo limite si ottiene un effetto morbido di compressione / saturazione all’inizio, ma più forte si spinge il segnale di ingresso, più chiara diventa la distorsione.

Gli ingegneri del suono cercano sempre di trovare il punto di maggior equilibrio tra il rumore in basso e la distorsione in alto, quale, in ultima analisi, è il vero e proprio obbiettivo del gain staging.

GAIN STAGING DIGITALE: PERFETTAMENTE LINEARE

L’audio digitale elimina molti di questi problemi di struttura del gain. Il rumore di fondo non è più una preoccupazione in un mondo a 24 bit poiché il livello di rumore del sistema è così basso che non ha alcun impatto sul segnale.

Anche creare spazio (headroom) è meno problematico. Ma conta ancora!

Nel digitale abbiamo un limite assoluto (0dBFS, o decibel Full Scale). Qualsiasi segnale sopra al suddetto limite verrà tagliato. Ma fino al raggiungimento di quel punto, il digitale è un mezzo perfettamente lineare, quindi non abbiamo quel graduale aumento di compressione e distorsione che la registrazione analogica invece, espone.

NON FERMARE LO STAGING

Ok. Quindi, perché dovresti preoccuparti del gain-staging se sembra che la registrazione digitale abbia risolto tutti i problemi?

Beh, la ragione principale è che ogni catena digitale contiene ancora almeno uno (e solitamente 2) stadi analogici (suggerimento… è l’A nei tuoi convertitori AD e DA).

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Quando registri, il tuo segnale deve passare attraverso una fase analogica prima di essere convertito in digitale. Deve anche essere riconvertito in analogico per uscire dai tuoi monitor.

Queste fasi analogiche sono soggette agli stessi problemi strutturali del guadagno menzionati in precedenza:

  • Registri troppo basso e stai combattendo con il rumore di sottofondo.
  • Registri troppo alto e spingi il tutto verso distorsioni e clipping.

Quindi, quando stai registrando è meglio impostare i livelli in maniera conservativa. Una buona norma è quella di eguagliare -18dBFS con lo standard analogico di 0dBVU.

Se mantieni i tuoi picchi non molto sopra -10dBFS mantenendo il livello medio intorno a -18dBFS, dovresti ottenere un segnale che è situato proprio in quel punto perfetto.

Tieni presente che strumenti più dinamici come batteria o percussioni potrebbero richiedere più spazio in quanto i loro segnali possono raggiungere picchi molto più alti.

GAIN STAGING PER PLUGIN

Anche se sei nel regno digitale, controlla tutti i tuoi plugin. Quanti sono modellati simulando vecchi dispositivi analogici come compressori, EQ, canali di una consolle, registratori a nastro, ecc.?

Se la modellazione è stata eseguita correttamente, la maggior parte di essi mostrerà lo stesso comportamento “non lineare” dei loro antenati analogici.

Quindi si applicano le stesse regole: più li spingi, più cominceranno a comprimersi, saturarsi e distorcersi.

Non è sempre una cosa negativa. Può essere utilizzato per scopi creativi sui toni. Ma in generale se spingi tutti i tuoi plugin a cannone, farai suonare il tuo mix fragile, duro e bidimensionale.

Quindi, mantenere lo stesso concetto di gain-staging ottimale che si utilizza durante la registrazione è la tua scommessa migliore e -18dBFS è un buon livello medio a cui mirare. Agire in maniera conservativa ti aiuterà a mantenere una struttura di gain adeguata in tutto il tuo mix.

AD UN GAIN STAGING MIGLIORE CORRISPONDE UN MIGLIORE MIX

Se lo hai applicato bene, dovresti scoprire che i tuoi livelli di bus master sono abbastanza bassi che non devi preoccuparti del clipping.

Quindi, dedica all’headroom e al gain staging il tempo di cui necessitano così potrai occuparti della fase di mix senza temere i tuoi fader!

Nicola Donà

Cantautore / Musicista / Produttore / Compositore / DJ. Nato e cresciuto in Italia. Risiede a New York. nicolaonda.com

@Nicola Donà

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